martedì 14 giugno 2011

MUSICA [Durden & The Catering]

Cominciamo con le presentazioni:
Come ti chiami e cosa fai?
Mi chiamo David, in arte Durden, e sono un cantautore! Rispondendoti così mi sento molto vicino a Jam delle
Holograms, al maschile naturalmente, ah.
Usa un CD, Una Città e un Oggetto per descriverti
Il titolo del disco che più si avvicina alla mia persona è ‘Vedrai Vedrai ‘di Luigi Tenco. Lo uso come promemoria in tutto quello che faccio, è un memento per ingannare la mia mente sempre, o quasi, pronta a smettere di “sognare il realizzabile”. Invece come città scelgo Roma. E’ il posto in cui sono cresciuto, dove ho mosso i primi passi come musicista, dove mi sono accorto di quanto possano essere belle le giornate di sole in mezzo ai palazzi dell'interland. Come oggetto scelgo il pendolo!
E perché il pendolo?
Perché rompo le scatole a cadenza regolare!!Perché hai scelto questa strada?
Amo le strade lunghe, tortuose. E’ bello fermarsi ad ammirare il paesaggio senza troppo pensare alla meta. Mi piace godermi il viaggio.
Cosa vuoi comunicare con i tuoi lavori?
A dire il vero lascio molto spazio all'interpretazione degli ascoltatori. Condivido idee, invio messaggi, muovo  critiche, comunico …  ed è già un bel proposito!! Il “cosa" vorrei me lo dicessero gli altri.
 La musica, le parole, hanno un  valore soggettivo e quindi ognuno di noi dà a queste il senso, il significato che più si vuole.
Come mai hai scelto il nome Durden & The Catering per la band?
Partendo dal presupposto che sono un amante dei libri di Chuck Palahniuk, per un periodo affrontavo il rompicapo di quale ruolo dare alla mia musica, in che maniera proporla e soprattutto con quale nome annunciarmi . Gira che ti rigira, una sera conoscendo una persona, nel presentarmi, questa finisce per capire – forse perché quando ci si presenta ognuno di noi sta più attento e concentrato nel pronunciare il proprio nome piuttosto che nell’ascoltare quello degli altri – che mi chiamo “Durden”.
Lì per lì non me ne sono accorto, soltanto dopo ho avuto coscienza nel sentirmi chiamare.
Sono rimasto sorpreso nel capire che quella persona, mai vista né conosciuta sino a quel momento, mi aveva dato un grande aiuto.
La denominazione per la band è venuta subito dopo. Siccome non restava che servissero grandi musicisti a questo bel progetto, Paolo Gerosimi ed Emiliano Martinello sono andati a formare i The Catering. Per rendere meglio l’idea l’ensamble è: fatevi servire!
La difficoltà nel tuo “lavoro” è?
Educare all'ascolto! Confrontandomi con più “colleghi”, per modo di dire, mi sono accorto che la musica narrata non ha quello che si merita. Oggi nei locali si cerca la “ballabilità” nei pezzi, frasi facili da ricordare, motivetti orecchiabili. E’ un po’ come la nostra lingua italiana, molto si sta perdendo, la si sta facilitando e sintetizzando! Ho paura che tutto ciò riguardi anche la musica. Il consiglio migliore che hai ricevuto? “L'unico giudizio di cui ti devi preoccupare è quello dato dalla persona della quale hai un alta considerazione”. Tutto il resto  sono solo paranoie inutili. Il tuo percorso alternativo quale sarebbe?
Ah questa è bella eh! Con la “boi bend”abbiamo pronto da anni un biglietto aereo di sola andata. L’intento è quello di avviare un chiosco su una bianca spiaggia in sud America, o giù di lì. Già abbiamo il quadro ben distinto in mente: infradito, costume e tanta bella serenità, “alla ricerca dell’ombra perfetta”.Un pensiero che non ti ha fatto dormire la notte? I miei atteggiamenti disfattisti. Sono tanto bravo a buttarmi giù quanto a rialzarmi. L’importante è che si accetti questa vita altalenante così com’è … forse il bello sta proprio in questo: nell’accettare, ma soprattutto nell’accettarsi.Esprimi un desiderio. Espresso!
… Beh ma non ce lo dici?
Se ve lo dico poi si avvera?!
allora saluta nel modo che preferisci i lettori di recyclab Ciao a tutti da i Durden & The Catering!! Coltivate le vostre passioni, vivete dando il giusto spazio ai vostri interessi, anche se sembra non basti mai il tempo di cui si dispone.
Stay Tuned e venite ad “ascoltarci” al ConteStaccio giovedì  23 giugno, ore 23.00




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